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Hotel Bucintoro - Venezia

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Feb 04 2018

Carnevale di Venezia – Festa delle Marie

La festa delle Marie era una celebrazione tipica della città di Venezia, che si svolgeva con cadenza annuale a partire presumibilmente dal IX secolo durante il Carnevale di Venezia. Fu soppressa nel 1379, ma recentemente è tornata in auge come rievocazione storica. La tradizionale “Festa delle Marie” ricorda l’omaggio che il Doge portava annualmente a dodici bellissime e umili fanciulle veneziane, dotandole munificamente per il matrimonio con i gioielli dogali. La Festa, un momento unico per ammirare i costumi della tradizione veneziana, si snoda su più giorni. La festa delle Marie prevedeva, oltre alla benedizione delle coppie, il sorteggio delle dodici fanciulle più belle tra le famiglie povere della città; ognuna di esse veniva assegnata ad una famiglia ricca, che aveva il compito di donarle vestiti, gioielli e una dote perché si potesse maritare. Nei giorni seguenti si svolgeva poi una serie di cerimonie civili e religiose culminanti con una processione di barche per tutto il Canal Grande, nel corso della quale le “Marie” (così erano chiamate le ragazze sorteggiate) facevano sfoggio della loro bellezza e dei loro gioielli. Le cerimonie erano accompagnate da feste danzanti, banchetti e altri gozzovigli; inoltre vedere le Marie era considerato di buon auspicio, oltre che a una festa per gli occhi del pubblico maschile: pertanto, la festa si protraeva per molti giorni (anche due settimane) e attirava molte persone provenienti da altri paesi.

La tradizionale “Festa delle Marie” ricorda l’omaggio che il Doge portava annualmente a dodici bellissime e umili fanciulle veneziane, dotandole munificamente per il matrimonio con i gioielli dogali

Tuttavia la festa delle Marie creava anche non poco scompiglio: accadeva spesso che le ragazze in procinto di sposarsi venissero corteggiate, e nel peggiore dei casi violentate, dagli uomini accorsi a vederle. Inoltre il sorteggio delle Marie causava aspri attriti tra le famiglie, tanto tra quelle povere (che, in caso di perdita, protestavano per la mancata vittoria) quanto tra quelle ricche (che non volevano sobbarcarsi gli oneri economici previsti). Così le ragazze in carne e ossa vennero gradualmente sostituite da statue di legno, chiamate Marione o Marie de tola (Marie di legno). Esse venivano vestite e ingioiellate, ma a differenza delle loro corrispettive “umane” non venivano munite di dote, e al termine della festa il corredo tornava alla famiglia che ne deteneva il legittimo possesso. Con questa nuova impostazione la festa però perse molto del suo senso originario e insieme ad esso il favore dei veneziani, che reagirono in maniera sdegnata e rabbiosa cercando addirittura di sabotare la festa. Nel 1349 la Repubblica di Venezia dovette emanare una legge per la quale chiunque lanciasse ortaggi contro la processione delle Marione sarebbe stato punito con la galera; ciò tuttavia non fece altro che far perdere ulteriormente prestigio alla festa delle Marie, che solo trent’anni dopo fu definitivamente soppressa. In anni recenti Bruno Tosi ha restituito la festa delle Marie all’interno del Carnevale di Venezia; si tratta di una rievocazione della festa originale, durante la quale dodici fanciulle veneziane sfilano in abiti medievali e rinascimentali in Piazza San Marco. Al termine della sfilata, la più bella tra esse riceve il titolo di Maria dell’anno.

Il corteo storico parte da San Piero di Castello, percorre via Garibaldi e Riva degli Schiavoni in uno scenografico corteo e arriva sul palco di Piazza San Marco

Si apre sabato 3 febbraio con il corteo delle dodici ragazze veneziane selezionate nelle settimane precedenti. Il corteo storico, accompagnato dai gruppi storici in costume del C.E.R.S., dalle associazioni Amici del Carnevale di Venezia e Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia, parte da San Piero di Castello verso le 14.30, percorrerà via Garibaldi e Riva degli Schiavoni in uno scenografico corteo, e arriverà sul palco di Piazza San Marco attorno alle 16.00, dove avverrà la presentazione ufficiale al pubblico del Carnevale.

Per qualsiasi informazione potete rivolgervi alla reception.

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Dic 28 2017

Sestiere di San Marco Venezia

San Marco è il sestiere più piccolo per estensione ma in esso è racchiuso il cuore politico e religioso della città. Nucleo originario (assieme a Rialto e a San Pietro di Castello) nella formazione di Venezia, è sempre stata abitato, così come l’intero quartiere, principalmente dalla nobiltà. Il sestiere di San Marco Venezia è delimitato a nord dal Canal Grande; a sud, dove la Piazza guarda alla Laguna Veneta, dal bacino di San Marco; a ovest dal Rio del Palazzo; a est dal Rio de San Zulian. Il sestiere confina a nord col sestiere di Cannaregio e ad est col sestiere di Castello, si collega al sestiere di San Polo tramite il Ponte di Rialto e a quello di Dorsoduro tramite il Ponte dell’Accademia. Amministrativamente il sestiere di San Marco comprende anche l’isola di San Giorgio Maggiore.

Piazza San Marco, il cuore politico e religioso della città

In origine il suo nome era Rivoalto — da cui proviene anche Rialto — ed è il nucleo originario della città. Nel periodo iniziale di vita era chiamata anche Civitas Rivoalti proprio in riferimento all’area della sua fondazione. Piazza San Marco è naturalmente il cuore del sestiere: per un millennio fu il centro politico, decisionale e giudiziario della Repubblica di Venezia. Non solo, è qui che si svolgeva la principale manifestazione del Carnevale di Venezia, tradizione mantenutasi fino ai giorni nostri. Piazza San Marco è l’unica Piazza della città che si affaccia sul bacino marino: ricca di monumenti e palazzi raccoglie oltre quindici secoli di storia e di arte. Piazza San Marco è il salotto dei veneziani: lo spazio aperto deputato a ospitare tutti gli avvenimenti più importanti della vita cittadina.

Il sestiere di San Marco ospita diversi monumenti tra i quali il campanile, la Basilica di San Marco e il Palazzo Ducale

E insieme al Paròn de casa, ovvero il Campanile di San Marco che con i suoi 98 metri di altezza sicuramente torreggia fiero la Piazza e tutta la città, si può godere della vista di numerosi monumenti e complessi di monumenti, tutti armoniosamente accostati nonostante stili diversi, come di consuetudine stilistica veneziana. Ci sono infatti le Procuratie in fronte alla Basilica e al Palazzo Ducale, sede del potere giuridico della Serenissima; la Torre dell’orologio, restaurata nel 2006; il noto ponte dei Sospiri oltre al quale inizia il sestiere di Castello. C’è anche tutta l’Ala Napoleonica dove in parte e insieme alle Procuratie risiede il Museo Correr. Ma fuori dalla Piazza ci sono anche il Teatro La Fenice, il Teatro Goldoni, la chiesa di San Moisè, Palazzo Grassi e l‘isola di San Giorgio Maggiore, dove sorgono l’omonima basilica e la fondazione Cini.

Anche l’isola di San Giorgio Maggiore amministrativamente fa parte del Sestiere di San Marco
Dall’ Hotel Bucintoro potete raggiungere il sestiere di San Marco comodamente a piedi. Rivolgetevi alla reception per ricevere le indicazioni di cui hai bisogno!

 

Written by battistin · Categorized: Non categorizzato

Set 30 2017

Scuola Grande di San Rocco Venezia

Fondata nel 1478 come sede di confraternita di cittadini benestanti dediti ad opere benefiche, nel 1489 già Scuola Grande, è meta artistica di assoluto rilievo per la struttura e per le tele di Tintoretto, Giorgione, Tiziano e Tiepolo. In riconoscimento del suo zelo per il culto divino e delle sue benemerenze in campo caritativo, il 13 gennaio 1789 fu insignita da Pio VI (la cui visita dal 1782 alla Scuola è ricordata in una lapide collocata nella sala Terrena) del titolo di “Arciconfraternita”, con i conseguenti privilegi.

Il dipinto “La Crocifissione di Gesù Cristo” di Tintoretto si può ammirare alla Scuola Grande di San Rocco Venezia

Nel 1564 venne chiesto a Tintoretto di decorare la Scuola. Tutte le opere sono sue o dei suoi allievi. Di particolare pregio la Sala dell’Albergo. Il meraviglioso ciclo di teleri, realizzato nelle tre Sale tra il 1564 e il 1588, per la sua unitarietà rappresenta per Venezia quello che per Roma è la Cappella Sistina.
I dipinti costituivano la catechesi dei Confratelli e vennero depredati nel 1807 da Napoleone.
Nel Seicento, sullo scalone che collega il primo al secondo piano della Scuola, vennero collocati degli ampi teleri che raffigurano La Peste del 1630, di Antonio Zanchi (1666) e La Madonna salva Venezia dalla peste di Pietro Negri (1673). L’opera dello Zanchi è uno dei vertici della pittura barocca veneziana.

La Scuola Grande di San Rocco Venezia è visitabile dalle 09.30 alle 17.30 tutti i giorni dell’anno.

Rivolgetevi alla reception per ricevere ulteriori informazioni!

Written by battistin · Categorized: Itinerari, Non categorizzato

Set 14 2017

Isola di Torcello Venezia

Torcello (in dialetto veneziano Torcèło) è un’isola della laguna Veneta settentrionale. Facilmente raggiungibile da Burano in 5 minuti grazie a dei traghetti ACTV (linea T) che partono ogni mezz’ora, Torcello offre da subito ai suoi visitatori un’atmosfera d’altri tempi.

Torcello, facilmente raggiungibile da Burano in 5 minuti grazie ai traghetti ACTV

Fu uno dei più antichi e prosperi insediamenti della laguna, fino al declino conseguente alla predominanza della vicina Venezia e al mutare delle condizioni ambientali. Attualmente l’isola conta appena diciassette residenti, ma l’inestimabile patrimonio archeologico che ancora conserva ne fa un luogo turistico molto frequentato.
Il toponimo Torcello deriverebbe secondo la tradizione, dal nome di una delle porte dell’antica città romana di Altino oppure, secondo un’altra etimologia, il termine risalirebbe al vocabolo Dorceum, cioè isolotto paludoso emerso, barena.

La Chiesa di Santa Fosca a Torcello

Campagne archeologiche condotte all’inizio degli anni Sessanta hanno dimostrato che a Torcello era presente un insediamento sin dai primi secoli dell’Impero Romano e tali ricerche hanno avvalorato questa tesi evidenziando però la sua decadenza a causa di condizioni climatiche ed ambientali sfavorevoli.
Caduta la Repubblica di Venezia nel 1797 ed abolite le istituzioni civili della Serenissima che per secoli avevano governato il territorio, distrutti i monasteri e le scuole laiche dai decreti napoleonici di soppressione del 1806 e del 1810 che privarono le isole anche di quella poca vitalità religiosa rimasta, il 1 maggio 1818 papa Pio VII soppresse l’Episcopato torcellano ed il suo territorio fu unito a quello del Patriarcato di Venezia, lasciando ai posteri una immensa eredità storica, artistica, tradizionale e documentaria ancora quasi tutta da scoprire, che sempre affascina e sempre stupisce.

Ricerche archeologiche condotte all’inizio degli anni Sessanta hanno dimostrato che a Torcello era presente un insediamento sin dai primi secoli dell’Impero Romano

Seguendo il lungo viale che porta alla piazza e che costeggia il rio principale, ci si immerge pian piano in un paesaggio che sembra rimasto al periodo romano, con un ritmo spezzettato ogni tanto da un ristorante in stile coloniale.
A metà di questa passeggiata, lunga circa 7-8 minuti, ci si imbatte nel famoso Ponte del Diavolo, così chiamato perchè secondo la leggenda venne costruito in una sola notte dal diavolo in persona per vincere una scommessa: probabilmente è stata la mancanza di protezione sui lati (le cosiddette “spallette”) e quindi la sensazione che il ponte sia stato costruito in fretta, ad aver influenzato l’immaginario collettivo del tempo. Al di là del ponte vi è una zona puramente adibita ad orti.

Il famoso Ponte del Diavolo

Salta subito all’occhio un trono in marmo posto al centro di quest’area, il cosiddetto Trono di Attila: erroneamente attribuito al famoso condottiero degli unni, appartenne probabilmente al Vescovo di Torcello o a qualche tribuno dell’isola.
Sul lato sinistro della piazza si trova il Palazzo del Consiglio, in stile gotico ed edificato nel ‘400 come sede del governo dell’isola. Esso, assieme al Palazzo dell’Archivio, costituisce il Museo di Torcello, che raccoglie innumerevoli reperti archeologici trovati nell’isola e appartenenti alle epoche tardo-latina, bizzantina e medievale.

Se vi fermate a visitare Torcello non dimenticatevi di sedervi sul Trono di Attila!

Volete sapere come si arriva a Torcello? Rivolgetevi alla nostra reception!

Written by battistin · Categorized: Itinerari, Non categorizzato

Lug 17 2017

Il Campanile di San Marco Venezia

Il Campanile di San Marco Venezia è uno dei simboli indiscussi di Venezia e uno dei monumenti più conosciuti al mondo. El paròn de casa, come viene chiamato dai veneziani, ha la pianta quadrata ed è alto circa 99 metri se comprendiamo anche la cuspide di coronamento, utilizzata anticamente come faro dai naviganti che attraccavano nella città lagunare.

Il famoso Campanile di San Marco costruito nel XII secolo

Proprio questa fu la funzione principale che il Campanile di San Marco Venezia ebbe fino al XII secolo, mentre l’aspetto attuale (grossomodo) risale ai lavori compiuti nel Cinquecento, in cui venne aggiunta anche la famosa cella campanaria sopra la quale è collocata una piattaforma girevole (che aveva la funzione di indicare la direzione dei venti) su cui, a sua volta, è poggiata la famosa statua dell’Arcangelo Gabriele.

L’angelo posto sopra la sommità della cuspide piramidale del campanile di San Marco ha la funzione di segnalare la direzione del vento: è infatti girevole sul proprio asse sensibile, con le ali, ai soffi di vento.
In realtà è un Arcangelo: l’Arcangelo Gabriele, quello che appare alla Madonna nel giorno dell’Annunciazione.
Dal campanile ha un annuncio per la città.

Il Campanile di San Marco Venezia, come detto misura circa 99 metri, di cui 49,5 m riguardano la canna quadrata (la vera e propria ‘torre’) per una larghezza di 12 metri; i restanti 49,5 metri, invece, sono appunto formati dalla splendida cella campanaria ad archi, dalla cuspide fino ad arrivare alla statua in cima. La struttura, essenziale nelle sue forme e maestosa nelle sue dimensioni, si dimostrò solida nel corso dei secoli, fino a che non successe l’imprevedibile.

Foto d’epoca che ritrae il terribile crollo del Campanile di San Marco nel 1902

Il 14 luglio del 1902, infatti, il Campanile di San Marco Venezia crolla improvvisamente a causa di alcuni disastrosi lavori murari; i danni non sono irreparabili, ma la Loggetta del campanile rimane sepolta sotto le macerie. La notizia in breve tempo fa il giro del mondo, e il Comune decide per l’immediata ricostruzione, del tutto identica a quella antecedente il crollo: i lavori iniziano il 25 aprile 1903, per terminare 9 anni dopo, nel 1912, per essere inaugurati nel giorno di San Marco.

Dopo nove anni di lavori, nel 1912 viene inaugurato il nuovo Campanile di San Marco

Quanto costa visitare il Campanile di San Marco?

Adulti: 8€
Ridotto: 4€
Per ridotto si intendono gruppi di oltre 15 persone.

Orari di Apertura:

Il Campanile osserva i seguenti orari che variano a seconda della stagione.

Ottobre e Novembre 9.00-19.00,
Da Novembre ad Aprile 9.30-15.45,
Da Aprile a Giugno 9.00-19.00,
Da Luglio a Settembre 9.00-21.00.
Chiusura biglietteria un’ora prima

Rivolgetevi al personale della reception per prenotare la vostra visita al Campanile di San Marco! Non perdete tempo!

Written by battistin · Categorized: Itinerari, Non categorizzato

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