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Mag 13 2018

Mostra Internazionale Architettura Venezia 2018

Yvonne Farrell e Shelley McNamara sono le curatrici della 16. Mostra Internazionale di Architettura Venezia 2018, che si svolgerà dal 26 maggio al 25 novembre 2018 ai Giardini e all’Arsenale e in vari luoghi di Venezia. Il titolo scelto è Freespace, che rappresenta la generosità e il senso di umanità che l’architettura colloca al centro della propria agenda, concentrando l’attenzione sulla qualità stessa dello spazio.
Con questo tema la Biennale Architettura 2018 presenterà al pubblico esempi, proposte, elementi – costruiti o non costruiti – di opere che esemplificano le qualità essenziali dell’architettura: la modulazione, la ricchezza e la materialità delle superfici, l’orchestrazione e la disposizione in sequenza del movimento, rivelando così le potenzialità e la bellezza insite nell’architettura.

Ai 71 partecipanti saranno affiancati quelli raccolti in due sezioni speciali: la prima, nel numero di 16 partecipanti, si intitola Close Encounter, meetings with remarkable projects e presenterà lavori che nascono da una riflessione su progetti noti del passato; la seconda, nel numero di 12 partecipanti, dal titolo The Practice of Teaching, raccoglierà lavori sviluppati nell’ambito dell’insegnamento.
La Mostra sarà affiancata da 63 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 6 i paesi presenti per la prima volta alla Biennale Architettura: Antigua & Barbuda, Arabia Saudita, Guatemala, Libano, Pakistan, e Santa Sede (con un proprio padiglione sull’Isola di San Giorgio Maggiore).
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, sarà curato Mario Cucinella con il titolo di Arcipelago Italia.

Il Padiglione Italia sarà ubicato alle Tese delle Vergini all’Arsenale

Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 16. Mostra Internazionale di Architettura.

Per informazioni e biglietti rivolgetevi alla nostra reception!

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Mar 08 2018

Sestiere di Cannaregio Venezia

Il sestiere di Cannaregio Venezia è il più esteso della città dopo Castello ed il più popolato. Cannaregio infatti occupa quasi per intero tutta la parte della città a nord del Canal Grande.

 

Il Ponte delle Guglie a Cannaregio

Il nome si presume derivi dai vasti canneti presenti quando la zona era ancora disabitata.
Un’altra ipotesi, meno credibile, la fa derivare da Canal Regio, riferito al canale di Cannaregio. In realtà potrebbe trattarsi di un errore riportato in alcune mappe asburgiche. Ciononostante si vedono alcuni importanti notabili della Venezia napoleonica, quali Antonio Ruzini, Niccolò Vendramin Calergi e Giovan battista Combi denominare il canale con l’appellativo Canalreggio, lasciando perciò presumere che tale nome fosse già in uso agli inizi dell’Ottocento, e che quindi la sua origine fosse in realtà ancora più antica.

Il canale di Cannaregio, olio su tela – Francesco Guardi (1700)

 

Proprio in questo sestiere si trova il Ghetto di Venezia, raggiungibile da un “sotopòrtego” posto ai piedi del Ponte delle Guglie e su cui sono ancora ben visibili i cardini in ferro delle porte che anticamente chiudevano il Ghetto durante la notte. Nel quartiere ebraico si trovano tutt’ora le 5 sinagoghe alcune delle quali aperte al pubblico con visite dal Museo Ebraico.

Per raggiungere il Ghetto di Venezia, potete prendere il vaporetto (linea 1) e scendere a San Marcuola.

L’arteria principale dell’intero sestiere è l’ampio percorso stradale che porta dalla stazione di Santa Lucia a Rialto. Questo tragitto di circa 25 minuti comincia ai piedi del Ponte degli Scalzi (lato Canal Grande) e termina in Campo dei Santi Apostoli. Tradizionalmente è conosciuto con più nomi: la denominazione più nota è quella di Strada Nova, ma è anche noto con il nome di via Vittorio Emanuele II, o con i nomi dei singoli tronconi che lo compongono.

 La Strada Nuova durante una giornata di acqua alta.

 

 

 

Per qualsiasi informazione, si prega di contattare la reception.

 

 

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Feb 21 2018

Sestiere di Dorsoduro Venezia

Il sestiere di Dorsoduro Venezia è collegato al sestiere di San Marco tramite il ponte dell’Accademia.
La parte occidentale del sestiere è costituita dall’isola Mendigola, che fu tra le primissime zone della città ad essere colonizzata, alcuni secoli prima che Rialto divenisse il centro vitale di Venezia (810).
Dove sorgeva quest’isola venne poi costruita l’importante chiesa di San Nicolò dei Mendicoli risalente all’XI secolo.
Le isole vicine vennero colonizzate in seguito, fino a raggiungere la Punta della Dogana, che prende il nome dal fatto che qui si ergeva la Dogana di Venezia.

Magnifica vista dal ponte dell’Accademia il quale collega il sestiere di Dorsoduro a quello di San Marco

Dopo San Marco, Dorsoduro è il sestiere di Venezia dove più si concentrano musei importanti: il museo principale è la Galleria dell’Accademia, istituita dal pittore Giambattista Piazzetta nel 1750, e trasferita in questi edifici da Napoleone nel 1807.
Di grande rilievo anche la Collezione Peggy Guggenheim di arte moderna e contemporanea, a Palazzo Venier dei Leoni un tempo anche residenza privata della mecenate americana, e il museo di arte contemporanea Punta della Dogana – Fondazione François Pinault, facente capo alla struttura di Palazzo Grassi, inaugurato nel 2009.
Qui sorgono anche Ca’ Rezzonico, con il museo del Settecento veneziano, la Scuola Grande dei Carmini e Ca’ Foscari, sede dell’omonima università.

Vista dall’alto della Punta della Dogana, a pochi passi dalla Basilica della Salute

Le chiese più importanti sono la basilica di Santa Maria della Salute, già trattata in uno dei nostri post precedenti, la chiesa dei Gesuati, la chiesa di San Trovaso, la chiesa di San Pantalon, la chiesa di Ognissanti e la chiesa di San Nicolò dei Mendicoli.
In questo sestiere si trovano anche lo squero di San Trovaso e campo Santa Margherita, luogo di ritrovo per veneziani e studenti.

Per qualsiasi informazione rivolgetevi alla reception

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Feb 14 2018

Giacomo Casanova

Giacomo Casanova (1725- 1798) è uno dei Veneziani più conosciuti al mondo, soprattutto per le sue innumerevoli avventure amorose, che lui stesso racconta nella sua autobiografia. Giacomo Casanova non fu soltanto un grande seduttore, ma anche un avventuriero: infatti, fu l’unica persona che riuscì a fuggire dalle terribili prigioni del Palazzo Ducale di Venezia. Casanova era stato incarcerato nella notte del 25 luglio 1755 e messo in una cella dei cosiddetti ‘Piombi’, cioè le stanze che si trovavano sotto ilo tetto di Palazzo Ducale, ricoperte da lastre di piombo. Il temibile Consiglio dei X lo aveva incarcerato perché il suo comportamento libertino era pericoloso per la stabilità sociale, ma anche perché era considerato un ciarlatano che con finte conoscenze magiche circuiva anziani nobili. Avrebbe dovuto restare in cella per 5 anni, ma Giacomo Casanova fin da subito studiò un modo di evadere. L’incredibile impresa gli riuscì insieme ad un altro detenuto, Padre Marino Balbi, la notte di Ognissanti del 1755, facendo un foro nel soffitto e calandosi nel cortile di Palazzo Ducale, dal quale uscirono poi indisturbati come comuni visitatori.

All’età di 58 anni Giacomo Casanova riprende il suo vagabondare per l’Europa e scrive altri libri quali “Storie della mia vita”, bibliografia pubblicata in francese, “Storie della mia fuga” del 1788 e il romanzo “Icosameron” dello stesso anno.
Giacomo Casanova muore il 4 giugno 1798 nello sperduto castello di Dux, pronunciando le ultime, celeberrime parole “Gran Dio e testimoni tutti della mia morte: son vissuto filosofo e muoio cristiano”. Della morte pensava che si trattasse solo di un “mutamento della forma”.

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Feb 04 2018

Carnevale di Venezia – Il volo dell’Angelo

La seconda domenica del Carnevale di Venezia, tutti si radunano in Piazza San Marco per assistere al famoso volo dell’Angelo, durante il quale la vincitrice del concorso di bellezza delle ‘Marie’ del Carnevale dell’anno precedente si lancia dal Campanile di San Marco attaccata ad una fune per raggiungere Palazzo Ducale.

Il volo dell’Angelo avviene la seconda domenica del Carnevale di Venezia, durante il quale la vincitrice del concorso di bellezza delle ‘Marie’ del Carnevale dell’anno precedente si lancia dal Campanile di San Marco attaccata ad una fune per raggiungere Palazzo Ducale

Non tutti sanno però che questo volo ha una tradizione molto antica e in un certo senso tragica. Infatti, verso la metà del Cinquecento, durante il Carnevale di Venezia un giovane acrobata turco riuscì, aiutato solo da un bilanciere, ad arrivare alla cella campanaria del campanile di San Marco camminando sopra una lunghissima fune che partiva da una barca ancorata sul molo della Piazzetta. Nella discesa, invece, raggiunse la balconata del Palazzo Ducale, porgendo gli omaggi al Doge. Dopo il successo di questa spettacolare impresa, subito denominata Svolo del turco, l’evento, che solitamente si svolgeva il Giovedì Grasso, fu richiesto e programmato come cerimonia ufficiale anche per le successive edizioni, con tecniche simili e con forme che con gli anni subirono numerose varianti. Ma nel 1759, l’esibizione finì in tragedia: ad un certo punto, l’acrobata si schiantò al suolo tra la folla inorridita. Probabilmente a causa di questo grave incidente, l’evento, svolto con queste modalità, fu vietato. Da quel momento il programma si svolse sostituendo l’acrobata con una grande colomba di legno che nel suo tragitto, partendo sempre dal campanile, liberava sulla folla fiori e coriandoli.

Il volo dell’Angelo

Come ormai da tradizione, sarà la Maria vincitrice del Carnevale 2017, Elisa Costantini, a vestire i panni del nuovo Angelo dell’edizione 2018.

  • Elisa-Costantini

Elisa Costantini, la Maria del Carnevale 2017, avrà l’onore di volare sopra piazza San Marco

Per maggiori informazioni rivolgetevi alla nostra reception

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